Venezia

Architettura, storia e arte

Venezia

Costoro non seminano, non arano, non vendemmiano, eppure comprano dappertutto grano e vino

Un anonimo cronista del VIII secolo descrive così Venezia.

Ma il suo stupore è anche il nostro quando per la prima volta mettiamo piede in questa città. Le strade e le automobili che hanno ridisegnato l'urbanistica delle grandi capitali qui non sono arrivate. Qui le strade sono dei canali d'acqua su cui palazzi e chiese si specchiano e sembrano galleggiare. 
 

 

Ed anche oggi arrivarci è un emozione: si percorre il ponte della libertà in auto o in treno, stupiti dalla improvvisa presenza della laguna a destra e a sinistra e mentre la terraferma si allontana alle nostre spalle in lontananza si scorgono prima le forme sfumate dei campanili e delle cupole, finché prende forma davanti ai nostri occhi la città più bella del mondo: Venezia. 

 

Venezia, isola di San Michele

 

Se appena provi a capirci un po' di più Venezia ti sorprenderà davvero e non solo per la sua architettura. Certo Piazza San Marco è bellissima e Palazzo Ducale merita la tua visita, ma ascolta le storie che ogni pietra di Venezia vuole raccontarti.

 

La nascita di Venezia

Ogni storia ha un inizio e Venezia, forse, ne ha più di uno. Molteplici inizi, molteplici nascite, alcune leggendarie, altre politiche, altre frutto di studi antichi e recenti. 

La leggenda: 25 Marzo 421

Secondo la leggenda Venezia nasce a mezzogiorno, il 25 Marzo del 421 quando viene posata la prima pietra della Chiesa di San Giacometto, vicino al ponte di Rialto. Il 25 Marzo è il giorno dell'annunciazione, il giorno in cui l'arcangelo Gabriele annuncia alla Vergine che diventerà la madre di Gesù. 

Edifici fondati il 25 Marzo

Questo ci aiuta a spiegare la continua presenza di quadri e sculture che rappresentano l'annunciazione nell'arte veneziana ed anche il motivo per cui la costruzione di molte chiese e palazzi inizia, spesso, il 25 di Marzo. La posa della prima pietra della Chiesa di San Salvador avviene il 25 Marzo del 1507. La Scuola Grande di San Rocco decise di costruire la propria chiesa il 25 Marzo del 1517. Il 25 Marzo del 1631 viene posata la prima pietra della Basilica di Santa Maria della Salute

Nascita della Repubblica: 697

Se la nascita della città della Repubblica di Venezia coincide con l'elezione del primo Doge, tal Pauluccio Anafesto, eletto nel 697 e si conclude il 12 Maggio del 1797 con l'ultimo dei Dogi di Venezia, Ludovico Manin, che abdica in favore della Municipalità Provvisoria un "governo fantoccio" che doveva traghettare Venezia, venduta da Napoleone, nelle mani degli austriaci non prima di essere depredata dai francesi 

Rinascita: 22 Marzo 1948

Caduta la Serenissima, per mano di Napoleone, e passata sotto il giogo della dominazione austriaca il 22 Marzo del 1948 a Venezia si proclama la nascita della Repubblica di San Marco. La repubblica cadrà vittima delle malattie, delle privazioni e dei continui bombardamenti austriaci l'Agosto dell'anno successivo. 

 

Nascita religiosa e predestinazione

Un'altra data importante è l' 828 d.C. quando Venezia entra in possesso di una reliquia preziosissima: il corpo di San Marco, uno dei quattro evangelisti a cui viene dedicata la Chiesa che divenne uno dei simboli della città lagunare. Questa data vede Venezia diventare uno stato importante anche dal punto di vista religioso: è la definitiva consacrazione che ancora mancava. 

Il sogno di San Marco

Qualcuno sapeva che Venezia era predestinata ad essere una meravigliosa città, e vide la bellezza della città in sogno, quando si trovò a passare per quella che era ancora una laguna disabitata. Si trattava di San Marco che, secondo la leggenda, vide in sogno un angelo che gli portava un messaggio di Dio. "Pax tibi, Marce": "pace a Te, Marco. In questo luogo riposerà il tuo corpo e qui verrà costruita una meravigliosa città... E con i loro meriti e le loro preghiere, otterranno con la tua intercessione molte grazie presso Dio". 

Il corpo di San Marco giunge a Venezia

Passano molti anni da quel sogno ed è l'828 d.C. quando due due mercanti veneziani (secondo la leggenda, un gruppo di militari secondo molti storici) riescono ad impadronirsi del corpo del Santo e a portarlo a Venezia. Il successo mediatico della nascente repubblica è straordinario: San Marco è secondo solo a San Pietro, per importanza, è perfetto per rappresentare l'importanza di Venezia, per rafforzarne lo status e l'indipendenza. Al Santo viene dedicata la Basilica di San Marco, una delle chiese più belle del mondo: in stile bizantino, avvolta da migliaia di metri quadrati di mosaici d'oro e rivestita di colonne e marmi preziosi. 

 

 

Le pietre di Venezia raccontano...

A prescindere dalla data che decidiamo di prendere come riferimento per la nascita di Venezia, una cosa è certa e cioè che questa città ha attraversato i secoli conservando intatti alcuni edifici che sono in grado di raccontarci, oggi, con le loro pietre una storia lunga più di un millennio. 

Una storia di conquiste, di vittorie e di sconfitte, di viaggi e di coraggio. Una storia che ci racconta come da queste case, piantate per disperazione in una laguna ostile per scappare dai barbari, i mercanti veneziani siano riusciti ad imbastire traffici con tutto il mondo allora conosciuto.

venezia dall'alto: la zona della salute
Punta della dogana: qui arrivavano le merci da tutto il mondo

 

Dal "Golfo di Venezia" alla Cina

Mediatori formidabili con le loro imbarcazioni hanno commerciato dapprima nell'Adriatico, che tutti chiamavano "Golfo di Venezia", spingendosi poi fino a Costantinopoli, quindi in Egitto, nel Mar Nero, in Crimea e ancora più lontano, in India ed in Cina (come le vicende narrate da Marco Polo testimoniano).

 

Il potere del Commercio

Napoleone, che non amava Venezia e promise di essere "un Attila" per la città  (promessa mantenuta), commentò in una lettera al suo ministro degli esteri: "Ce pays est un phenomene du pouvoir de commerce",

questa città è un fenomeno della potenza del commercio. 

Ambasciatori e mercanti veneziani si sono recati anche in tutti i paesi europei mentre le mude, carovane di navi veneziane, frequentavano con puntuale periodicità i porti delle coste europee, compresi quelli inglesi e dei paesi scandinavi.

america scoperta dai veneziani
Mappa disegnata da Nicolo ed Antonio Zen che documenta i loro viaggi in Norvegia, Islanda, Groenlandia e (in basso a sinistra) nelle coste dell'America, 100 anni prima di Colombo

 

Fino alla Groenlandia ed oltre

Questa incredibile capacità di organizzare il commercio e la logistica, questo coraggio nell'affrontare i rischi che quei viaggi rappresentavano, ha permesso alla città di arricchirsi. 
Alcuni studi (supportati da documenti e mappe dell'epoca) sembrano dimostrare che i Veneziani si spinsero fino alla Groenlandia e da qui, molto prima di Colombo, ad approdare nel nord america. 

 

Venezia regata storica
La regata storica lungo il Canal Grande

 

Venezia, "stato da mar" e "stato da tera"

Alcune basi commerciali lungo la costa dell'adriatico divennero territorio dello Stato Veneto che riusciva a governare con un giusto equilibrio tra potere centrale e statuti locali. 

Dapprima i territori furono quelli lungo le vie commerciali ma, a partire dal XV secolo allo "stato da mar" si affianca lo "stato da tera" grazie alle continue richieste di "dedizione" da parte di città dell'entroterra che volevano sottomettersi alla serenissima. Come scriveva, infatti, il Petrarca, parlando di Venezia:

Quale città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirrannia e dalla guerra , possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita: città ricca d’oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma, sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond’è cinta, dalla prudente sapienza dè figli suoi munita e fatta sicura

Espansione di Venezia

 

A Venezia la giustizia è sopra a tutto

Ma perché le città chiedevano spontaneamente di appartenere allo Stato Veneto? Secondo molti studiosi lo si deve ad un sistema di governo, legislativo e giudiziario di gran lunga migliore rispetto al resto d'Europa.

Due secoli dopo, in Francia, nel 1665, Luigi XIV continuava a proclamare: "l'etat c'est moi": "lo stato sono io", quindi quello che decide il Re è legge e fine delle discussioni. 

A Venezia, invece, già da diversi secoli, il Doge e gli altri organi del governo non avrebbero nemmeno osato pensare ad una cosa del genere.

La supplica del figlio al Doge Foscari
Jacopo Foscari figlio del Doge viene imprigionato per aver accettato un dono e supplica il padre.  
Nel famoso quadro di Hayez, il Doge Francesco Foscari rifiuta di concedere la grazia al figlio che morirà in esilio.


Basti pensare che Francesco Foscari fu processato perché il figlio aveva accettato un semplice dono (il figlio, non lui!). Ma un Doge non doveva accettare doni, che potevano essere velati tentativi di corruzione, e finì per doversi dimettere, umiliato nonostante l'anzianità.

Un'altro Doge, nel 1355, fu addirittura decapitato per aver "tramato" contro la Serenissima con lo scopo di accentrare il potere. Lo ribadisco, 300 anni prima che Luigi XIV dicesse "l'etat c'est moi". 

Doge Marin Faliero
Nella Sala del Maggior consiglio c'è un ritratto di Doge oscurato, è quello di Marin Faliero, "decapitato per i suoi crimini". 

 

Ma, prima di raccontarti gli altri motivi per cui Venezia è diventata un mito, conosciuta e amata in tutto il mondo, torniamo all'architettura.  
 

 

L'architettura veneziana

L'architettura Veneziana è singolare forse per il fatto di essere riuscita a fondere occidente ed oriente. I mercanti hanno voluto portare a Venezia elementi che li hanno affascinati e che si sono sovrapposti agli stili del momento. Qui il gotico è diventato "Gotico Veneziano" ed il barocco, "Barocco Veneziano".

Anche la Basilica (romanica) di San Marco è chiaramente ispirata agli edifici religiosi orientali.

Basilica di San Marco

 

 

La bellezza dell'architettura veneziana ha contagiato anche Claude Monet. L'artista, innamorato della città, descrive Palazzo Ducale così:

L'artista che concepì questo palazzo fu il primo degli impressionisti. Lo lasciò galleggiare sull'acqua, sorgere dall'acqua e risplendere nell'aria di Venezia, come il pittore impressionista lascia risplendere le sue pennellate sulla tela per comunicare la sensazione dell'atmosfera. 

 

palazzo ducale dipinto Monet
Palazzo Ducale, dipinto di Claude Monet

 

Ammirazione suscita la capacità dei Veneziani di creare capolavori in un ambiente ostile, la laguna. Incredibile come siano riusciti a domimarlo arrivando a deviare i tre fiumi (Brenta, Sile e Piave) che vi confluivano per evitare l'interramento. 
Opere di incredibile lungimiranza e complessità che tutt'ora proteggono la laguna dai fiumi. 
E allo stesso tempo, i Veneziani, dimostrarono l'abilità nel controllare il mare, ad esempio con la costruzione dei murazzi.

 

Laguna di Venezia
La laguna a nord di Venezia ci suggerisce come doveva essere il canal grande e le isolette prima della urbanizzazione.

 

Anche la laguna è incantevole e sono numerosi i visitatori illustri che se ne sono innamorati, come Stendhal che, il 26 Giugno del 1817 annota, guardando il bacino di fronte a Palazzo Ducale:

Non ho il cuore di scrivere. Guardo questo mare tranquillo e lontano quella lingua di terra che chiamano il Lido, che separa il grande mare dalla Laguna e contro la quale il mare si infrange con un sordo muggito; una linea brillante disegna il sommo di ciascuna onda, una bella luna getta la sua placida luce su questo tranquillo spettacolo. L'aria così pura che intravvedo l'alberatura dei vascelli nel mare a Malamocco, e questa visione così romantica si trova nella città più civilizzata. 

 

Bellezza della natura, quindi, ma anche bellezza delle architetture.
Di fronte ad uno spettacolo simile persino Napoleone, che disprezzava Venezia e fece passare alla città ed ai suoi abitanti ogni sorta di guai, quando vide piazza San Marco non potè esimersi dal commentare:

Una sala che non può avere altro soffitto che il cielo

Venezia, una città, un mito

 

Lo stato Veneziano: 1100 anni di storia

Fu proprio Napoleone ad interrompere una storia di indipendenza dalla durata record di oltre 1000 anni.

Prova a pensarci: quanti altri stati possono vantare un millennio di storia? E come ha fatto uno stato a durare così tanto? 

venezia dall'alto

E non furono anni facili...

Dopo essere fuggiti dagli invasori barbari ha dovuto gestire i pirati che spadroneggiavano nell'adriatico, poi i Franchi, che la ritenevano un proprio dominio, poi i Bizantini per lo stesso motivo.

Genova, concorrente e nemica acerrima arrivà a conquistare Chioggia insediandosi nella laguna ma Venezia con uno scatto d'orgoglio reagì distrusse la flotta avversaria. E Genova non si riprenderà mai dalla sconfitta nella guerra di Chioggia

venezia ponte di rialto

E non era da meno il papato che con guerre, pretese e scomuniche all'intera città rivendicava territori Veneti, arrivando a coalizzare tutti gli estati europei nella lega di Cambrai con l'obiettivo di distruggere lo stato veneto e di spartirselo. E' il 1509, Venezia si piega e retrocede fino alla laguna perdendo tutti i suoi territori di terraferma, che riconquisterà nel giro di qualche anno, grazie anche alle popolazioni locali.

Ma a soffocare Venezia arriverà il potentissimo impero turco.

La storia volge al termine proprio a causa dei musulmani. Furono loro una delle principali cause del declino dello Stato Veneto, dissanguato nel tentativo di mantenere le proprie rotte commerciali.

Ma nessun esercito è mai riuscito a conquistare Venezia neppure Napoleone a cui Venezia si consegnerà spontaneamente e pacificamente (addirittura festeggiando in piazza, con ingenuità, l'arrivo dei francesi) per evitare guerra e distruzioni. 

Venezia, il ponte di Rialto

Lo stato Veneziano e i rapporti con la Chiesa

Ma torniamo a parlare dei motivi che rendono affascinante questa città.

Una delle cose pazzesche è il rapporto di Venezia tra la repubblica e la religione.
In città si contano centinaia di Chiese (187 tra Venezia e le isole alla caduta della repubblica) e poi monasteri, conventi, abbazie... per cui viene spontaneo pensare a migliaia di cittadini devoti. 

Ma la devozione dei veneziani veniva prima di tutto alla Repubblica, al Doge e a San Marco. La santa romana chiesa era vista con diffidenza e sospetto. 

I Veneziani non accettavano che Roma avesse giurisprudenza su molti aspetti cosa che portò a scontri anche violenti, fino a dover subire la scomunica papale dell'intera città (è successo due volte). 

Venezia, Palazzo ducale, ponte dei sospiri e San Giorgio

Successe per la seconda volta nel 1606 quando il Papa colpì con l'interdetto l'intero Stato Veneto. 
La causa (o meglio la goccia che fece traboccare il vaso della pazienza del Papa) furono due religiosi che avevano commesso dei reati e che a Venezia erano stati processati, come normali cittadini.

Lo Stato Pontificio chiese, invece, la consegna dei due religiosi per salvarli dalla giustizia Veneta e poterli processare a Roma. Venezia rifiutò ed il Papa minacciò di scomunicare l'intera città, impedendo celebrazioni, matrimoni, battesimi e funerali! 

venezia, il campanile di san marco



Prova a pensarci: si tratta di una cosa che avrebbe potuto impattare in modo tremendo sulla società.

Ma Venezia non cedette di un millimetro: se veniva commesso un reato nello Stato Veneto, era lo Stato che doveva giudicare e non il papato. L'interdetto papale colpì Venezia, ma il popolo era con lo Stato Veneto che non si piegò.

Il governo veneziano ingiunse con la forza ai preti ed ai frati di riaprire le Chiese e continuare a celebrare. Gli unici che si rifiutarono furono i Gesuiti che vennero espulsi dai territori della Repubblica. Tutti gli altri religiosi continuarono a celebrare, sfidando il divieto papale e obbedendo allo Stato anziché al loro Papa. 

Nel frattempo, grazie soprattutto a Fra' Paolo Sarpi che difendeva la posizione veneziana, continuano gli scambi di lettere infuocate tra Papato e Serenissima. Fu la famosa "Guerra dell'interdetto".

In quell'occasione, ma anche in altre, Venezia dimostra che non è disposta a piegarsi e arriva allo scontro anche con il Papato se ci va di mezzo la ragione di stato e la giustizia. 

E a proposito di rapporto con la Chiesa: non hai mai notato che molte sono dedicate a Santi "strani"?

Leggi: i curiosi santi delle Chiese Veneziane

Venezia e le istituzioni

Ancora: le istituzioni veneziane che furono modello per altre nazioni e che ancora stupiscono per la loro lungimiranza, al punto da far dire a Voltaire:

Andrò ad attenderti  a Venezia: è quello un paese giusto e libero dove non c’è niente da temere, ne  dagli Slavi, né dagli Arabi  e nemmeno dagli inquisitori. 
A Venezia la giustizia è patrimonio di tutti, come l’acqua dei suoi pozzi.

L'elezione del Doge, i suoi poteri limitati da vari organi istituzionali, il rapporto tra potere esecutivo-legislativo e giudiziario... molti sono gli aspetti estremamente interessanti della politica nello stato Veneto. Alcuni hanno dato origine a termini italiani: ballottaggio deriva dalle "ballotte" che si estraevano nell'urna per eleggere il doge. Broglio deriva da "brolo" cioè orto: il luogo dove venivano compravenduti i voti era, un tempo, l'orto del convento di San Zaccaria

Un altro esempio, stavolta in campo giudiziario: Venezia fu il primo stato ad introdurre la figura del "pubblico ministero" separata da quella del giudice: chi fa le indagini non doveva essere la stessa persona che poi giudicava. 
Con Napoleone e con l'unità d'Italia si tornò indietro ad unificare le due figure con il giudice che prima conduceva le indagini e poi (lo stesso giudice) emetteva la sentenza. Solo di recente il codice di procedura penale italiano ha adottato la divisione tra i due ruoli che a Venezia era la normalità da secoli.

Venezia, la giustizia ed i Promessi Sposi

Anche i poveri avevano diritto all'avvocato, qui la giustizia funzionava ed i processi erano giusti. 
Nei Promessi Sposi, ti ricorderai le vicissitudini di Renzo e Lucia con i signorotti locali che accampavano diritti opinabili ed esercitavano con arroganza il loro potere: questa era la situazione al di fuori dello Stato Veneto.

basilica della salute


Proprio nel romanzo del Manzon, Renzo è costretto a scappare, per sottrarsi dalle ingiuste persecuzioni, e da Milano si dirige verso Bergamo, nello Stato Veneto, dal cugino Bortolo.
Attraversando l'Adda in barca (il fiume era divenuto a fine 1400 il confine della Repubblica) con l'aiuto di un pescatore, Renzo...

Indicando la macchia bianca di case che si vedeva lontano sulla collina, chiese al pescatore: "è Bergamo quella?"
"Si, è territorio della Repubblica di Venezia" rispose l'uomo.
"Viva Venezia!" gridò Renzo di gioia. E sceso a terra gli diede una moneta. 

palazzo ducale

Orgoglio imprenditoriale

A differenza dei vanitosi e nullafacenti nobili francesi, i Veneziani, patrizi o borghesi che fossero, non trovavano disonorevole lavorare, anzi. 
Come ebbe a commentare sprezzante Napoleone, in una lettera diretta al suo ministro degli esteri:

Ce pays est un phénomène du pouvoir du commerce

Insomma: "questo paese è un fenomeno della potenza del commercio". Ed è proprio così: lo splendore di Venezia, la sua ricchezza e la sua fortuna, dipendono proprio dal commercio e dal duro lavoro di generazioni e generazioni di Veneziani che hanno rischiato la propria vita e le proprie aziende percorrendo migliaia di chilometri sul mare e su terre remote. 

Fu il commercio a plasmare anche i palazzi Veneziani che erano non solo dimore ma anche magazzini, uffici di rappresentanza e negozi e che, pertanto, dovevano mostrare il successo commerciale del brand, della famiglia, che vi risiedeva. 

I palazzi Veneziani: architetture uniche

Per deformazione professionale - lavoro nel settore dell'edilizia - sono particolarmente attratto dalle architetture, dalle case e dai palazzi Veneziani. 

Credo, però, che l'architettura Veneziana riesca ad affascinare chiunque. 
 
Perché piace l'architettura Veneziana? per diversi motivi. Primo fra tutti quello di essere riuscita ad affermarsi con uno stile proprio che accetta le influenze dei vari stili e correnti di pensiero, piegandole, però, alle esigenze ed ai gusti dei Veneziani. 
Il barocco, a Venezia, diventa Barocco Veneziano così come il Gotico, qui, si è evoluto diventando uno stile a sé stante, il Gotico Veneziano, appunto. 

1. LA CAPACITA' DI ADATTAMENTO

I veneziani hanno sfidato la logica costruendo chiese, basiliche e palazzi di marmo, talvolta colossali, sopra a isole di fango e sabbia. Come ci siano riusciti è già di per sé incredibile. Piccole astuzie, grande perseveranza ed una ostinata capacità di adattarsi alla natura ostile, ad una vita estremamente difficile.

Pensa ai primi secoli della Città: costretti a rifugiarsi nella inospitale laguna per fuggire agli invasori barbari, i Veneziani riuscirono a porre le basi del loro futuro impero commerciale grazie al sale. Ed ecco come vengono descritti dallo storico romano Cassiodoro, nell'VIII secolo:

Voi abbondate soltanto di pesce, ricchi e poveri vivono insieme in eguaglianza. Tutti si nutrono dello stesso cibo e hanno case simili, per cui gli uni non possono invidiare il focolare degli altri, e così sono esenti dai vizi che dominano il mondo. Tutta la vostra emulazione si concentra nel lavoro sulle saline; anziché di aratri e di falci vi servite di relle [strumenti per formare i pani di sale] e da qui viene tutto il vostro guadagno. Dalla vostra industria dipendono tutti gli altri prodotti, perché seppure vi è qualcuno che non ricerca l'oro, deve ancora nascere chi non desideri il sale, che rende ogni cibo più saporito. 

2. ORIENTE ED OCCIDENTE 

Il secondo è che gli edifici di questa città sono la testimonianza di come Venezia abbia saputo mescolare la cultura occidentale e quella orientale. 

Venezia, all'origine, fu parte dell'impero Bizantino e solo a partire dal 730 d.C. proclamò la propria indipendenza ribellandosi all'imperatore Leone III dell'impero romano d'Oriente.

L'occasione per ribellarsi fu quando Leone III non voleva che Dio venisse rappresentato con le immagini e dichiarò guerra alle rappresentazioni sacre bandendole dall'impero. Venezia si schierò con il pontefice contro l'imperatore d'oriente di fatto proclamando la propria indipendenza. 

Ma l'influenza bizantina ed il fascino per l'oriente aveva già conquistato Venezia ed i veneziani che furono per secoli la porta dell'oriente in Europa. 

Nella città rimangono testimonianze ovunque di questa mescolanza tra occidente ed oriente: cupole, decorazioni ed archi esotici si mescolano al gotico e al rinascimento toscano.

L'architettura Veneziana è una fotografia di quella che è stata la storia dei commerci veneziani che ha portato il nome di Venezia in tutto il mondo, dall'Egitto al Medio Oriente, dal Nord Europa al Mar Nero, dalla Crimea fino alla Cina.

Venezia ha affascinato e si è lasciata affascinare, ha vinto e perso battaglie, ha depredato ed ha subito razzie. Questa mescolanza di stili e gusti è oggi rappresentata in una sequenza di edifici, tra i più belli al mondo. 

Guy de Maupassant, scrittore Francese, a metà del 1800 disse:

Venezia! Esiste una città più ammirata, più celebrata, più cantata dai poeti, più desiderata dagli innamorati, più visitata e più illustre? Venezia!
Esiste un nome nelle lingue umane che abbia fatto sognare più di questo?

Venezia e le bellezze nascoste 

Quanta bellezza, e quanta architettura c'è in questa città. C'è di che fare indigestione. Ad ogni visita scopro nuove meraviglie.

Venezia è come mangiare un’intera scatola di cioccolata al liquore in una sola volta.
(Truman Capote)

Se, per un attimo, decidi di non seguire la folla di turisti e di lasciarti catturare dal labirinto di calli e fondamenta potrai scoprire piccoli tesori nascosti come questa Chiesa:

Visita: La Chiesa di Santa Maria dei Miracoli 

Il canale, su cui la piccola chiesa galleggia, la inonda di luce e la rende ancora più bella. 
La luce è un'altro dei doni di Venezia: le case lungo i canali illuminate di riflesso dall'acqua risplendono di bagliori tremolanti, una piccola magia che rende ogni foto un capolavoro.

Le acque del Canal Grande sono, per i palazzi che vi sono riflessi, come uno specchio a cui si affidano senza timore. Uno specchio che sa come nascondere la brutta verità delle rughe mettendo in luce il segreto del trucco più seducente.
(Mieczysław Kozłowski)

E allora butta via la piantina, metti in tasca il cellulare e lasciati guidare solo dalla tua curiosità. 

La storia militare veneziana

Architettura e storia si fondono e tutto, in questa città, ci parla di un passato glorioso. Ad esempio l'Arsenale, un luogo straordinario dove si può intuire, in silenzio, la potenza che fu questa Repubblica.

Scopri: L'arsenale

Ogni pietra di Venezia racconta una storia, qualcuna ha il sapore della leggenda, altre sono incredibili ma vere. 

Fiumi di inchiostro e montagne di libri raccontano questa città. Io stesso ho riempito una libreria di casa con libri che raccontano la storia di Venezia.

I pavimenti veneziani

Questo è un motivo di interesse personale, dettato dal lavoro che faccio. Ma credo che i pavimenti veneziani riescano ad affascinare chiunque. Guarda, per esempio, i pavimenti alla Veneziana di Palazzo Soranzo Piovene:

Palazzo Soranzo Piovene, i pavimenti

Quando vedo pavimenti così ricchi penso a cosa dovevano essere quei palazzi prima delle spoliazioni francesi ed austriache. I pavimenti sono una delle poche cose che ci sono arrivate quasi intatte e che non furono depredate.
Beh, con qualche eccezione perché, in alcune chiese, si levarono e vendettero pure i pavimenti. 

Altre Chiese furono stravolte, come la Chiesa della Carità che l'architetto (vandalo) Giannantonio Selva tagliò in due in orizzontale per collocarvi all'interno l'accademia delle Belle Arti:

La chiesa scomparsa della Carità

La venezia scomparsa

A proposito di chiese distrutte o depredate. Insomma la Venezia che vediamo oggi, pur meravigliosa, è solo una pallida ombra di quello che era un tempo. Quando a Venezia arrivarono i conquistatori Francesi prima e Austriaci poi, la città venne depredata con furia e senza alcuna remora, molte chiese, conventi, edifici religiosi vennero soppressi per poter essere razziati:

Approfondisci: Chiese soppresse da Napoleone

Anche le Scuole di devozione, grandi o piccole, subirono la furia devastante degli invasori. Istituzioni secolari vennero chiuse con un'ordinanza ed i contenuti, sacri o profani, incamerati dai conquistatori.
Delle Scuole Grandi la sorte peggiore è toccata alla:

Scuola Grande dei Carmini

 

Più fortunata fu, invece, la Scuola grande di San Rocco. Questo Santo era francese e forse per questo motivo possiamo ammirare ancora lo splendore della Scuola Grande di San Rocco, praticamente intatta:

Scuola grande di San Rocco

La spoliazione di libri, quadri, sculture...

Migliaia di libri, tra cui molti manoscritti antichi, vennero chiusi in bauli e spediti a Parigi, assieme a quadri preziosi, alcuni dei quali rovinati e persi per sempre.

Altri, come questo qui sotto, che i francesi si guardano bene dal restituire, dato che è considerato una delle 10 opere più belle esposte al Louvre:

Quadri rubati a Venezia, Nozze di Cana del Veronese
Le Nozze di Cana del Veronese, prelevato dai francesi dal convento dell'Isola di San Giorgio ed oggi esposto al Louvre

 

Ma la devastazione arrivò a vere e proprie assurdità, quali la distruzione e lo smembramento di chiese e monasteri per creare un viale alberato (secondo il conquistatore francese era grave ed insalubre che a Venezia non ci fosse manco un viale alberato). 

Oppure alla follia di distruggere la chiesa di San Gimignano. La Chiesa era un piccolo capolavoro del Sansovino che si affacciava su piazza San Marco fronteggiando la Basilica. Una bella architettura, apprezzatissima ad esempio dal Palladio, che fungeva da efficace anello di congiunzione tra le procuratie vecchie e nuove. Distrutta senza tanti complimenti dai cugini d'oltralpe solo per fare spazio alla scalinata che doveva portare alla sala da ballo della nuova reggia costruita per l'imperatore francese (che non merita di essere neppure nominato).
Se vuoi approfondire, te ne parlo qui:

La Chiesa di San Gemignano

Quello che i francesi non riuscirono a rubare lo distrussero, per non lasciarlo ai nemici austriaci a cui cedettero la città spogliata ed umiliata. L'ultimo sfregio su bruciare il bucintoro, la nave di parata del doge, una meravigliosa scultura di legno galleggiante costruita con immane pazienza in anni e anni di lavoro e mantenuta con amore dai veneziani, fino all'ultimo giorno. 

Anche di questa "venezia scomparsa" parlerò in alcuni articoli.

Le Chiese di Venezia

Ma, per fortuna, ci sono capolavori rimasti a raccontarci la storia della Serenissima Repubblica. Architetture di una bellezza commovente come quella che l'architetto Codussi regala alla:

Chiesa di San Zaccaria

 

Chiese che sono anche dei Musei, delle collezioni d'arte antica, come l'immensa Basilica dei Frari all'interno dei quali si trovano sculture del Canova e quadri di Tiziano.

La Chiesa dei Frari

 

I pavimenti delle Chiese di Venezia

Oltre agli straordinari pavimenti in mosaico della Basilica di San Marco - che non hanno bisogno di commenti - ci sono molte chiese, a Venezia, in cui i pavimenti sono delle vere e proprie opere d'arte. 

Uno dei più belli lo troviamo in una Chiesa lontana dai percorsi turistici, ma che non bisogna mancare di visitare:

La Chiesa dei Gesuiti

 

Un pavimento che, invece, è meta di molti turisti è quello alla Basilica della Salute:

La basilica della Salute

Una chiesa poco visitata è quella di San Pantalon, anche se recentemente è più frequentata dopo l'apparizione di un murales di Bansky nelle immediate vicinanze. Il graffito è carino, ma nemmeno paragonabile all'opera che troviamo all'interno della Chiesa: una tela dipinta di oltre 400 metri quadrati che ha richiesto 20 anni di lavoro al povero pittore:

La chiesa di San Pantalon