Le Scuole Grandi a Venezia

Veri gioielli da non perdere, se visiti Venezia, sono le Scuole Grandi : la più antica è la Scuola Grande di San Teodoro, alla quale seguirono, in ordine temporale, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, la Scuola Grande di San Rocco, la Scuola Grande di San Marco, la Scuola Grande di Santa Maria della Carità, la Scuola Grande dei Carmini e la Scuola Grande della Misericordia.

Le Scuole a Venezia

Scuola deriva dal latino schola che nel significato originario sta per "riposo e libero uso delle proprie forze spirituali". A Venezia la Scuola era il luogo dove più persone si incontravano per imparare, discutere, dibattere, pregare, aiutare ma anche per tutelare i propri interessi o delle categorie di appartenenza. 

La scuola era una istituzione costituita da confratelli laici animati da una forte religiosità e accumunati dalle stesse finalità che si potevano sotto il patrocinio di figure religiose quali Cristo, la Vergine o i Santi. 

Le prime scuole Veneziane

Sembra che la prima scuola risalga all'anno 824. In quell'anno il patriarca di Grado concede ad un gruppo di persone con interessi e finalità comuni, di riunirsi in un edificio. 

Nel 920 è documentata l'esistenza di una scuola: la "Nonziata de Sotti" (l'annunciata degli zoppi) che aveva in campo Sant'Angelo un locale per le riunioni. Una delle prime Scuole di Devozione. 

La scuola "dei Marzari" e cioè dei merciai, è attiva fin dal 942. In questo caso siamo di fronte ad una Scuola di Mestieri.

A partire, più o meno, dall'anno 1000 abbiamo quindi la nascita delle prime Scuole di Devozione e di Mestieri.
Ma è dopo il 1200 che una spinta religiosa fa nascere delle Scuole di Devozione particolari, quelle dei Flagellanti e dei Battuti. 

Le Scuole dei Battuti a Venezia

Con il termine "battuti" ci si riferisce all'autoflagellazione praticata come penitenza estrema dai fondatori di queste Scuole tra cui, a Venezia, ritroviamo la Scuola della Carità, la Scuola della Misericordia, Quella di San Giovanni Evangelista, quella di San Marco, di San Teodoro e, pur di 200 anni successiva, anche quella di San Rocco. 

Le Scuole invitavano i confratelli a comportarsi in modo da riconquistare la benevolenza del Cielo, pure continuando la propria vita lavorativa e familiare. 
 

La dolorosa espiazione fisica venne ben presto abbandonata dalla maggioranza dei confratelli che, però, pagavano dei volontari (solitamente confratelli più poveri) per continuare a compiere pubblicamente l'atto autopunitivo. Questo per mantenere l'originaria tradizione e smuovere le conoscenze degli spettatori. 

Progressivamente i confratelli sostituirono l'atto autopunitivo con pratiche di diversa natura, meno cruente e praticabili da tutti, ad esempio partecipare alle messe per i confratelli defunti, praticare la carità e l'assistenza, spirituale e materiale, aiutare i confratelli in difficoltà, frequentare la Scuola. 

Due grandi gruppi di Scuole

Con il passare del tempo le Scuole iniziano a definire più precisamente le proprie caratteristiche e funzioni. Si ritrovano due grandi gruppi: le Scuole di Arti e Mestieri che si distinguono dalle Scuole di Devozione.

Le scuole di arti e mestieri a Venezia

Le scuole di arti e mestieri furono numerosissime ed avevano la funzione di proteggere gli interessi di una singola categoria di lavoratori. Erano riconosciute giuridicamente e dotate di un proprio statuto e di rappresentanti legalmente riconosciuti, il più importante dei quali era il Gastaldo. L'organo che dirigeva la scuola era detto "banca" o consiglio. 

Le scuole di arti e mestieri raccoglievano i maestri di ciascuna arte ma anche gli esecutori e gli apprendisti. Le Scuole di arti e mestieri di Venezia presenti a Venezia furono quelle dei: barbieri, barcaroli, battiloro, bombardieri, botteri, bottegai, calafati, calzolai, casseleri, campanari, calderari, corderi, forneri, fabbri, fruttaroli, garbelladori, laneri, linaroli, luganegheri, macellai, marinai, mercanti, mureri o murari, orefici, pellicciai, pistori o panettieri,  pittori, pollaiuoli, sartori, scultori del legno, setaioli, stuccatori, taiapietre, tessitori, trasportatori, varoteri, vinaioli, etc. 

Le scuole di devozione

Numerose furono anche le Scuole di devozione veneziane, che erano circa 300 al momento della caduta della Repubblica. In questo caso i confratelli non avevano una professione comune ma erano uniti nella devozione verso una figura religiosa o in una tematica cristiana. 

Vi erano scuole dedicate a Cristo, alla Vergine, ai simboli della passione del Salvatore, alla trinità, allo spirito santo, all'Angelo Custode, al Santissimo Sacramento, agli Apostoli, alla Buona morte... e poi molte altre dedicate ai Santi come Antonio, Barbara, Cristoforo, Fantino, Gerolamo, Simone profeta, Stefano etc. 

Non tutte queste Scuole avevano una propria sede, molte avevano semplicemente un altare dedicato al Santo a cui erano devoti i confratelli all'interno di una delle tante chiese cittadine.

Le Scuole di Devozione raccoglievano professionisti, commercianti, salariati, artigiani ed operai, tutti legati alla devozione di un particolare culto e dal desiderio di rendersi utili alla società.

Le Scuole Grandi e le Scuole minori

Il governo della Repubblica, alla metà del 1400, divide le Scuole di devozione in "Scuole Grandi" e Scuole minori, in base al numero di iscritti, alla consistenza del patrimonio, alla quantità e alla qualità degli interventi caritativi, alla magnificenza delle sedi e dell'apparato cerimoniale... 

Inizialmente le Scuole Grandi furono 6:

  • la Scuola grande della Carità a Dorsoduro
  • la Scuola Grande di San Marco a Castello
  • la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Santa Croce
  • la Scuola di Santa Maria in Val Verde o della Misericordia a Cannaregio
  • la Scuola Grande di San Teodoro a San Marco
  • infine la Scuola Grande di San Rocco a San Polo

A queste si aggiunsero due Scuole, quella della Beata Vergine del Rosario con sede nella cappella omonima della Chiesa di San Giovanni e Paolo e la Scuola Grande dei Carmini che divenne grande nel 1767.

Come funzionavano le Scuole

Il funzionamento delle Scuole Grandi era simile:

  • erano legate ad una parrocchia o ad un convento,
  • erano rette da un Guardian Grande ed
  • avevano regole precise dettate dalla Mariegola (Regola Madre -> Madreregola) che era il regolamento interno, lo statuto. 

Nate in origine come enti completamente autonomi dalla Repubblica, pian piano ne vennero a far parte, tanto che si istituì una specifica magistratura che interveniva nella stesura delle Mariegole e decideva quanto tempo dovessero rimanere in carica i Guardian Grandi.

Le Scuole Grandi erano molto ricche e possedevano immensi capitali immobiliari, frutto soprattutto dei lasciti testamentari, sicché potevano permettersi il lusso di abbellire le loro sedi.

Generalmente le strutture prevedevano una sala capitolare che ospitava le riunioni plenarie e altre sale più piccole. Le scuole vennero decorate dagli artisti più in voga al momento e facevano a gara a chi aveva la sede più bella e ricca.

Napoleone abolisce le Scuole

Nel momento in cui Venezia, neutrale, si arrende all'invasore Napoleone senza combattere cambia tutto. Le Scuole vengono soppresse e viene stabilito il divieto di riunirsi in congregazioni, confraternite, compagnie. Probabilmente il nuovo governo francese percepisce queste organizzazioni e riunioni come un possibile pericolo politico.

L'unica Scuola che non subisce il provvedimento di soppressione è la Scuola Grande di San Rocco, per rispetto al santo di origine francese.. 
Ma i beni immobili della Scuola (San Rocco, come le altre Scuole, ne riceveva molti da eredità dai confratelli) vennero comunque espropriati. 

Dopo aver soppresso e vietato le Scuole i francesi ordinarono che venissero loro consegnati tutti i dipinti, i tesori, gli oggetti preziosi e le opere d'arte in esse contenute. Nel decreto del 1807 si fa riferimento a tutto quanto sia "asportabile".

Le opere rimaste nelle Scuole, e che possiamo ancora ammirare, sono quelle la cui rimozione avrebbe rischiato di comprometterne l'integrità, quali affreschi, teleri di grande dimensioni incastonati in cornici difficilmente amovibili. 

La rinascita di alcune Scuole veneziane

La Scuola di San Marco, quella di Santa Maria della Carità, quella della Misericordia e quella della Beata Vergine del Rosario non esistono più. I loro edifici sono diventati l'ingresso del grande ospedale civile (la Scuola di San Marco); il museo delle Gallerie dell'accademia (la Scuola della Carità); una palestra prima ed un edificio adibito a mostre ed esposizioni d'arte (la Scuola della Misericordia). 

La Scuola di San Rocco continuò ad operare mentre quella di San Giovanni Evangelista e quella dei Carmini (1840) vennero riconosciute sotto il governo austriaco e risorsero. Ultima a rinascere fu la Scuola grande di San Teodoro, molto recentemente, nel 1960.

I compiti delle Scuole, oggi, si sono molto ridotti e si limitano a conservare i beni artistici ereditati dalle antiche congregazioni, mantenendo la struttura architettonica ed i tesori pittorici ed organizzando visite ed eventi formativi e culturali all'interno.

Scuola Grande di San Marco

Oggi è l'ingresso dell'Ospedale Civile di Venezia, ma un tempo fu una delle Scuole più potenti di Venezia: la Scuola Grande di San Marco

 

Scuola Grande di San Marco

Scuola Grande di San Rocco

L'unica Scuola Grande salvata dalle depredazioni Napoleoniche. La visita lascia sconcertati dalla bellezza e dalla ricchezza degli interni.
Qualcuno la chiama "la cappella Sistina del Tintoretto", è la:

 

Scuola Grande di San Rocco

Scuola Grande della Carità

La Scuola della Carità, con l'annessa Chiesa della Carità, è oggi il museo delle Gallerie dell'Accademia. 

 

Scuola Grande della Carità

Scuola Grande di San Teodoro

Il primo Santo Patrono di Venezia fu Teodoro, poi sostituito da San Marco. La Scuola dedicata a San Teodoro si trova in campo San Salvador, qui trovi foto ed informazioni:

Scuola Grande di San Teodoro

Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista:

Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Scuola Grande dei Carmini

La Scuola Grande dei Carmini, una delle ultime Scuole a diventare "grandi".

 

Scuola Grande dei Carmini

Scuola Grande della Misericordia

Una delle più antiche tra le Scuole Veneziani ed un edificio immenso, purtroppo mai ultimato nel rivestimento marmoreo esterno.

E' la:
 

Scuola Grande della Misericordia

Scuola Grande dei Carmini, Devozione e Carità - U. Franzoi - 2006

Il testo affronta dapprima il tema delle Scuole Grandi a Venezia e poi si dedica alla descrizione dell'architettura della Scuola Grande dei Carmini, con un attento esame dei dipinti di Giambattista Tiepolo.

Le Scuole minori a Venezia

Percorrendo le calli di Venezia si incontrano moltissime altre Scuole minori, solitamente dedicate a specifiche categorie professionali. Le scuole minori sono, per lo più, delle corporazioni di arti e mestieri disciplinate, dalla Repubblica, con il "capitolare delle arti". 

Tutte le scuole professionali vennero abolite da Napoleone, nel 1807, con la Legge che proibiva le corporazioni, le confraternite, le congregazioni e le corporazioni. 

Le Scuole minori: il tessile

A titolo di esempio esaminiamo le Scuole presenti nel mondo del tessile, a partire dalla Scuola dei tessitori di lana, vicino a San Simon Piccolo (di fronte alla Stazione). 

Oltre ai tessitori c'erano poi gli imprenditori, i laneri, che avevano una scuola più importante a Santo Stefano: la Scuola dei Laneri, appunto, che conteneva un ciclo di pitture di Vettor Carpaccio purtroppo disperso. Oggi la Scuola è occupata da una farmacia e da residenze private. 

Poi la Scuola dei Garzoti, operai che cardavano i panni alzandone il pelo che è vicina alla Chiesa di San Simon Grando, all'interno della quale vi è un loro altare con una pala di Jacopo Palma il Giovane. 

Ancora: la Scuola dei Cimadori, cioè di coloro che lisciavano i tessuti che si trova in fondamenta dei Garzotti, la fondamenta che costeggia il Rio Marin. 

Scuole degli orefici

La Scuola degli Oresi (orefici) aveva la propria confraternita in campo di Rialto Novo dove le oreficerie si allineavano nella Ruga dei Oresi, giù dal ponte di Rialto. I pochi che rimangono oggi, circondati da venditori di souvenir, sono un pallido ricordo di una delle arti per cui Venezia era famosa nel mondo al punto che sovrani occidentali ed orientali acquistavano qui i loro preziosi. 

La scuola dei tiraoro e dei battioro si trova, invece, a fianco della Chiesa di San Stae in una piccola ed elegante costruzione attribuita a Giacomo Gaspari.