Palazzo Grassi, Venezia: l'architettura ed i pavimenti

Palazzo Grassi

Palazzo Grassi e la famiglia Grassi

La famiglia Grassi, di antica origine Bolognese, si trasferì a Chioggia nel 1230 e, successivamente, a Venezia dove nel 1718 venne ammessa al patriziato grazie ad una generosa offerta:

Il primo giugno del 1718 Paolo Grassi, figlio di Zuanne (Giovanni) prostrandosi ai gradini del reggio soglio dogale offriva, anche a nome dei fratelli Pietro, Zuanne Battista, Zuanne Antonio e dei figli Giovanni e Angelo ducati cento mille (100.000). 

A fronte di  questa "volontaria oferta del fedelissimo Paolo" e considerando anche le "indubitabili prove di devozione alla Repubblica" di lui e della sua famiglia, l'offerta viene accettata ed in cambio egli ottiene di essere iscritto al Libro d'Oro, quindi di essere creato Nobile. Il 5 ed il 7 di Giugno Senato e Maggior Consiglio sanciscono definitivamente l'accesso dei Grassi tra le file del patriziato Veneziano.

I Grassi sono "ammessi a goder degli onori, prerogative e privilegi tutti che ad ogni altro Nobile nostro sono concessi", secondo una formula utilizzata all'epoca. 

Origine e declino della famiglia Grassi

Come poterono i Grassi fare una simile offerta? Tieni presente che 100.000 ducati, giusto per darti un'idea, è una cifra con cui si poteva comperare un grande palazzo a Venezia. 

L'origine delle fortune economiche della famiglia sembrano essere collegate agli appalti pubblici per la fornitura del vino alle cantine dell'Arsenale per molti anni, "et altri appalti pubblici de' Tabachi et altro, così pure delli Sali". 

Insomma appalti pubblici per la fornitura di diverse merci ed alimentari. Inoltre i Grassi potevano contare sulle entrate del pedaggio alle porte di Brondolo e dalle proprietà terriere che si estendevano nel Polesine adriese e origino e nell'originario territorio di Chioggia da dove risiedevano fin dal 1230.

palazzo grassi a chioggia
Il Palazzo della famiglia Grassi a Chioggia

Gli interessi a Chioggia sono tali che, nonostante il monumentale Palazzo fatto costruire sul Canal Grande, la famiglia risiede più volentieri a Chioggia che a Venezia.

L'estinzione della famiglia Grassi

La famiglia si è estinta nella prima metà dell'ottocento. I due ultimi maschi furono Angelo e Domenico. Il secondo sembra condusse una vita dissoluta, e che fosse del tutto inaffidabile, al punto tale da cedere progressivamente i diritti del palazzo ad Angelo, il fratello, per far fronte agli sperperi continui. 

Angelo, però, è celibe e senza eredi. 

I fratelli sono anziani quando, nel 1840, decidono di cedere il Palazzo a Spiridione Papadopoli che lo acquista per conto della Società Veneta Commerciale.
I due fratelli, Angelo e Domenico, mantengono il diritto vita natural durante, di poter usufruire di alcuni locali del Palazzo dove continuano a vivere.

La Famiglia Grassi si estingue

Una curiosità: i due fratelli Anzolo e Domenego conservano anche un diritto di affaccio sul Canal Grande, una finestra per ciascuno (nonostante l'età evidentemente erano in continuo disaccordo): "

ad ogni occasione di pubblici spettacoli ed altri divertimenti sul Canal Grande sarà accordato ai nobili fratelli Angelo e Domenico Grassi l'uso di finestre una per ciascheduno, della sala del piano nobile resiliente sul detto Canale"

Prima di Palazzo Grassi

L'area di San Samuele, prima della costruzione del Palazzo, presenta una serie di edifici di altezze e forme differenti. Il disegno rappresenta anche lo stato incompiuto di Ca' Rezzonico che presenta il primo piano nobile terminato ed un tetto a falde provvisorio in legno. 

il canal grande nella zona di palazzo grassi
Michele Marieschi, nel 1742 dipinge Campo San Samuele (sulla destra) prima della costruzione di Palazzo Grassi. Si vedono gli edifici, di varie altezze,  che verranno acquistati dai Grassi per edificare il palazzo. Si vede anche di fronte, Ca' Rezzonico, incompiuta.

L'area su cui sorgerà Palazzo Grassi è un lotto trapezoidale che costituisce il fianco settentrionale di Campo San Samuele e che termina grosso modo all'altezza della zona presbiterale della chiesa stessa. Lo sviluppo sul fronte del canale si aggira sui 35 metri mentre la profondità mediana supera i 50 metri.
 

Il progetto di Palazzo Grassi
Il progetto di Palazzo Grassi dell'architetto Massari

Nel 1732 Zuanne e Anzolo fratelli Grassi, figli di Paolo, fanno redigere dal notaio Francesco Domestici l'atto di compravendita di alcuni degli edifici che si possono vedere nei disegni e nelle incisioni or ora esaminate. 

Si tratta delle proprietà dei fratelli Antonio e Bartolomeo Trivellini, che passano ai Grassi al prezzo di 22.000 ducati. L'acquisto è strategico: gli edifici dei Trivellini sono collocati proprio nel lotto edilizio ove sorgerà il Palazzo e la Calle Grassi.

palazzo grassi venezia

L'architetto di Palazzo Grassi

L'architetto che ideò questa splendida dimora settecentesca fu Giorgio Massari, l'architetto che ha terminato il palazzo di fronte, Ca' Rezzonico, che fino al primo piano nobile fu costruito su progetto del Longhena. 

Giorgio era allievo del Longhena e ammiratore delle opere del Palladio.

La costruzione di Palazzo Grassi

Iniziata attorno al 1748 e terminata dopo il 1766 Palazzo Grassi è uno degli ultimi palazzi edificati sul Canal Grande prima della caduta della Repubblica nel 1797. 

La prova che nel Marzo 1748 si stanno realizzando le fondazioni la troviamo in una nota del Marzo 1748 in cui si legge che "nell'escavare li fondamenti onde fabricare il nuovo pallazzo de nobilhuomeni Grassi a S.Samuel fu ritrovata una zara ripiena di argento vivo (mercurio)".  

Un altra nota, del Parroco di S.Samuele del 4 Maggio del 1750 dice che la situazione delle abitazioni è immutata nei due anni precedenti ad eccezione, o meglio "a riserva della casa che di presente si fabrica per proprio uso de signori eccellentissimi Grassi".

Nel 1751 il notaio va a raccogliere le ultime volontà di Zuanne Grassi "presso l'abitazione posta in contrada di S.Samuel". La casa non è ancora terminata ma sembra che i Grassi abitassero nelle parti ultimate della loro casa in costruzione. 

Quando muore Angelo Grassi il 16 Dicembre del 1758, un notaio Gradenigo scrive "Passò all'altra vita d'anni 72 Angelo Grassi fu de ser Paolo. Egli fabricò il di lui nuovo bel palazzo sopra Canal Grande presso S.Samuele." Il Palazzo probabilmente era ultimato. 

La facciata del Palazzo

La facciata presenta un basamento a bugnato, al centro del quale si apre un portico a serliana, si alzano due piani con finestre arcuate al primo e con frontoncini al secondo. Molte finestre si addensano nel settore mediano ad illuminare i saloni e sono scandite da lesene che nei settori laterali si accoppiano. 

palazzo grassi

Come abbiamo detto l'area su cui insiste il palazzo è asimmetrica ed esso sviluppa una pianta trapezoidale attorno al cortile interno, oggi chiuso da un tetto in vetro. 

Le critiche all'architettura

Molti sono i critici di Palazzo Grassi, tra questi Pietro Selvatico, nella sua opera sull'architettura e scultura in Venezia del 1847, scrive, su Palazzo Grassi, che è:

"disposto con regolarità a bozze nel pianterreno, a pilastri Jonici e Corintii nei due piani superiori. In onta a questo non raggiunge eleganza e comparisce cosa comune, e secca, in particolare nei profili. La parte che a me spiace di più è l'approdo per acqua nel pianterreno, il, quale, tuttochè formato da tre porte, non ha nulla di grandioso, anzi, dà in minuzie, forse per colpa dell'aride modanature".

Massari, bersagliato da queste osservazioni, in particolare dal Lodoli che lo invitava a venire a lezione, rispondeva dicendo di aver dovuto soddisfare non solo gli aspetti architettonici ma anche la committenza. Dice, il Massari:

Io ben m'avveggo (...) che vorrebbe ridurmi ad essere un perfetto architetto in ogni angolo e in ogni buco (...) ma  [se io venissi alle sue lezioni ndr] chi sosterrebbe la mia famiglia? 

Lo scalone di Palazzo Grassi

Meraviglioso lo scalone che si apre in fondo al portico, nella parte opposta rispetto alla "porta da acqua". Decorato dal Longhi con dame e cavalieri in maschera che si affacciano da finte balaustre, è imponente nelle sue dimensioni e maestoso. Bellissimi i pianerottoli di marmo intarsiato. 

Lo scalone di Palazzo Grassi

 

La storia del Palazzo

Oggi è un museo ed è di proprietà della fondazione Pinault, ma la storia di Palazzo Grassi inizia con la cessione ad un signor D'Antoni, nel 1842, per divenire un albergo con annesso stabilimento balneare. Vi si impartivano lezioni di nuoto, ai tempi in cui la qualità dell'acqua, nel Canal Grande, era ben diversa dall'attuale. 

Nei secoli il Palazzo fu più volte compravenduto, divenne proprietà dell'industriale Stucky nel 1908 e poi di un altro grande industriale, Vittorio Cini, negli anni '40, poi della Fiat nel 1983 ed, infine, nel 2005 venne acquisito da Francois Pinault. 

 

I pavimenti

Degni di nota i pavimenti, originali, dei pianerottoli che sono sopravvissuti alle ristrutturazioni che hanno, purtroppo, cancellato gli altri pavimenti dell'edificio.

In particolare i pavimenti del piano terra e del cortile quadrato erano in pietra d'Istria e masegni di Trachite e sono stati sostituiti con dei marmi levigati attorno al 1950. L'accostamento di questo pavimento con lo scalone rococò tardo-settecentesco non mi pare ben riuscito.

 

Palazzo Grassi, i pianerottoli dello scalone

Palazzo Grassi - I nuovi pavimenti del pianterreno

La leggenda di Palazzo Grassi

Palazzo Grassi è uno degli edifici più noti di Venezia e dal sestiere di San Marco, si affaccia sul Canal Grande.
Dietro la sua grandezza e bellezza estetica, il nobile palazzo nasconde una leggenda misteriosa: pare sia la dimora di una giovane ragazza che morì in circostanze misteriose cadendo dalla balaustra di uno dei balconi della corte interna dopo aver subito una violenza.

Le circostanze del decesso sono incerte, in quanto non si è mai saputo se fosse stato un suicidio o un omicidio. Lo spirito di questa giovane donna, secondo alcune testimonianze, non reca disturbi, ma con un tono di voce gentile sussurra all’orecchio dell’individuo il proprio nome.

Tra le testimonianze, c’è anche quella di un ex dipendente del Palazzo, che si occupava della sicurezza notturna: durante il solito giro di ricognizione sentì urlare improvvisamente di fermarsi e, dopo averlo fatto, puntò la luce davanti a lui e tirò un sospiro di sollievo.

La guardia notturna era solita girare per i corridoi e per le stanze in totale oscurità, per mimetizzarsi nel buio e soprattutto per la conoscenza precisa del Palazzo, ma se non fosse stato per lo spettro della giovane fanciulla, sarebbe caduto in una voragine aperta dagli operai per i lavori di ristrutturazione.