Durante l'occupazione Francese ed Austriaca non solo furono demolite Chiese, Monasteri, Palazzi che erano capolavori del gotico o del rinascimento, ma si costruirono opere "moderne" che contribuirono non poco ad imbruttire Venezia.
Il ponte Neville alla Stazione
Una di queste, fortunatamente scomparsa durante il ventennio Fascista, è il ponte Neville alla stazione. I ponti "Neville" che il governo austriaco fece costruire, furono due, il primo, appunto, di fronte alla stazione "Santa Lucia" ed il secondo di fronte alle gallerie dell'accademia, anche questo demolito. Costruiti entrambi in ghisa oltre che brutti dettero più volte segni di cedimento fino alla decisione di sostituire entrambi negli anni '30.
In questa immagine vediamo il ponte Neville della stazione ferroviaria costruito nel 1858 dalla ditta Neville, appunto. D'Annunzio lo definì "il ponte austriaco che disonora il Canalazzo" (il Canalazzo è il Canal Grande, per i veneziani). Si vede, dietro al ponte, la vecchia stazione, austriaca, e la chiesa degli Scalzi con la sua facciata barocca oppressa dalla mole della stazione e deturpata dal ponte in ghisa.
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I più attenti avranno notato anche una gondola con il Felze, la copertura che un tempo era utilizzata in tutte le gondole ma che oggi non si utilizza più.
La costruzione del nuovo ponte
Nella foto seguente si vedono entrambi i ponti: il Neville, che sarà di lì a poco smantellato, ed il nuovo ponte degli Scalzi. Il nuovo ponte, ad arcata unica ed interamente in pietra d'Istria , con un disegno snello ed elegante, fu progettato dall'Ingegner Miozzi Eugenio e venne inaugurato nel 1934 (data della foto) ad appena due anni dall'inizio della costruzione.
Il Ponte degli Scalzi
Nell'ultima immagine il Ponte degli Scalzi com'è oggigiorno. Fotografato dal basso se ne apprezza ancora di più la slanciata eleganza, a cui contribuisce il candore della Pietra d'Istria.