Sior Rioba e i fratelli a Campo dei Mori

Sior Rioba, campo dei mori

Palazzo Mastelli e la leggenda dei mori

Poco lontano dalla Chiesa della Madonna dell'Orto e vicino alla casa del Tintoretto, sorge  Palazzo Mastelli del Cammello, così soprannominato dai veneziani per via della scultura del cammello che decora la facciata.

Cammello di Palazzo Mastelli a Venezia
Il cammello di Palazzo Mastelli a Venezia

Campo dei mori

Questo palazzo, così come gli edifici adiacenti, vennero costruiti dalla famiglia Mastelli, originaria della Morea (così era chiamata al tempo la regione a sud della Grecia che oggi conosciamo come Peloponneso). Gli abitanti della Morea erano chiamati "Mori" dai Veneziani e per questo motivo il campo adiacente, così come la fondamenta ed il ponte, sono oggi detti "dei mori". 

Campo dei Mori a Venezia

Il mistero delle quattro statue

La famiglia era formata da tre fratelli: Rioba, Sandi e Alfani, i quali commerciavano sete e spezie. La leggenda dice che divennero ricchissimi ma che operarono poco onestamente. 

La statua di Rioba in campo dei Mori
Sior Antonio Rioba, mercante della Morea

Tra i vari affari gestiti da questa ricca e poco affidabile famiglia c'era anche la gestione di una banca.  
Ed è in questa banca che una signora veneziana, da poco vedova e molto religiosa, investì i suoi risparmi fidandosi dei "mori".
I mori furono molto premurosi e persuasivi nel convincere la vedova poco accorta che, nel ringraziarli per la loro gentilezza, rivolse loro un augurio:

che l'altissimo abbia per voi lo stesso riguardo che avete avuto per me. 
 

Campo dei mori
Un'altra statua dei Mastelli in Campo dei mori

La leggenda narra che la signora fu truffata e che non ebbe mai indietro i propri soldi. 
Ma ai fratelli Mastelli andò peggio: l'augurio della anziana signora si trasformò in una maledizione e miracolosamente i tre fratelli ed il loro servitore si trasformarono in statue di pietra.

Campo dei Mori, Rioba e fratelli
Un altro dei fratelli di Rioba, trasformato in statua per la sua disonestà

Le statue furono messe in Campo dei Mori e tutt'ora rimangono a monito per gli imbroglioni ed i truffatori.